La porta del non ritorno

Come Auschwitz è l'emblema dei campi di sterminio, Gorèe in Senegal, è il simbolo della tratta degli schiavi, poiché, data la sua posizione occidentale, era il punto di partenza per il trasferimento degli schiavi in America da parte dei mercanti europei.

Gli schiavi venivano rapiti dai loro paesi d'origine e prima di essere venduti stazionavano nelle celle claustrofobiche di Gorèe, dopo essere stati suddivisi in donne, uomini, bambini, sani, malati. Chi veniva scelto oltrepassava la "porta del non ritorno" per affrontare l'oceano in direzione America del nord o del sud.

Questo commercio è durato dal 1536 al 1848. In questi 3 secoli hanno transitato da Gorèe circa 60 milioni di schiavi.

La porta è ancora oggi chiamata la "port du voyage sans retour". Affacciandosi a questa porta sull'oceano non si può fare a meno di pensare alla sofferenza vissuta che si riesce ancora a percepire toccandone i muri e ascoltandone le storie.

Gorée - Senegal, 2019